XVII Legislatura – Tornata del 15 gennaio 1892
L'onorevole Chimirri, nell'anno scorso, discutendosi il bilancio di agricoltura, lamentò che dell'Italia, una politicamente, siasi voluta fare
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elettissimo senso di deferenza verso tutto ciò che tange all'interesse generale dell'Italia nostra.
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questa trincea l'Italia purtroppo ha in giuoco gli ultimi frammenti della sua fortuna pubblica, vulnerata da una serie di eventi e di errori complessivi
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Ma dato pure e non concesso che nella concorrenza coll'Ungheria, colla Spagna, colla Grecia e col Portogallo, l'Italia arrivi a dividersi in equa
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quella di temperare in parte gli eccessi fatali di un protezionismo, con cui la nostra tariffa generale suscitò in Italia attività fittizie, che oggi si
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Il ristringimento nel movimento del commercio fra l'Italia e l'Austria-Ungheria, verificatosi dopo il trattato del 1887, è avvenuto soprattutto
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E l'onorevole Ellena alla sua volta, dopo aver constatato che se la convenzione del 1887 migliorava gli scambi per l'Italia, rimaneva tuttavia sempre
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nel campo industriale, per esempio sui ferri, e segnatamente sulle rotaie, argomento gravissimo che costituisce in Italia uno degli eccessi più
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, posteriore al trattato medesimo. E si dice: nel primo triennio, quello anteriore, le importazioni austriache in Italia rappresentavano 214 milioni, nel
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facendo. Non l'Italia, come io sosteneva, ma l'Austria fu la danneggiata dal trattato del 1887. Quindi nostro precipuo, quasi unico obiettivo, difendere le
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, non si prestano a serii e proficui confronti, perchè non rispecchiano l'azióne di cause costanti. Tali sono per l'Italia gli anni 1885, 1886 e 1887
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, e con quello del 1851 col Regno di Sardegna che regolò indi anche i traffici dell'Austria col resto d'Italia fino al trattato di commercio del 28
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Ma per affrettare o rendere possibile soluzione siffatta, occorreva che la Francia e l'Italia non fossero state deviate entrambe dal corso geniale
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dispotismo russo; dell'Italia e della Francia contro il minacciato predominio teutonico; della civiltà e dei commerci europei in due delle tre grandi vie che
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Posso capire che questo possano pensare e chiedere gli Stati Uniti ed il Canadà, ma l'Italia non ha possibilità di leghe siffatte: essa non ha, non
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Per conseguenza quelle concessioni, anzichè giovare, nuocciono all'Italia, la quale vede penetrare in Austria liberamente pel tramite di quella
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e dalla Turchia fino all'Italia. Ed è attraverso alle sue frontiere che essa alimenta quasi due terzi dei suoi traffici.
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È detto infatti in quella clausola che, data la sua applicazione, il dazio di lire 5.77 sarà applicato all'entrata in Italia a tutti i vini di
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accompagnano la funzione degli scambi fra l'Italia e quei paesi; fenomeni che accennano allo sviluppo di germi sani e promettenti con la Germania
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solo veramente efficace per superare le difficoltà, ed è quello di aumentare la loro esportazione. E questo è il caso dell'Italia.
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contemporaneo accesso dell'Italia al mutuo accordo e la introduzione dei dazi ridotti singolarmente fra nazione e nazione, in ciascuna delle tre
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Io credo invece che nè ora, nè poi convenga all'Italia di entrare in una lega doganale con gl'Imperi centrali.
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Ciò premesso, io non credo che convenga all'Italia di accarezzare utilmente il pensiero di una vera lega doganale, prossima o lontana, con gl'Imperi
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questo terreno era l'Italia, specialmente per quel che riguarda l'Austria-Ungheria, la quale ha sul nostro mercato una posizione invidiabile.
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Dal 1882 al 1890, epoca posteriore alla triplice alleanza, le importazioni riunite dalla Germania e dall'Austria-Ungheria in Italia ascendono a 2937
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Dall'altra parte, nello stesso periodo di tempo, un'ostilità più o meno aperta sul terreno politico tra la Francia e l'Italia, e da quattro anni una
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l'Italia ed un popolo eminentemente teutonico come la Germania, o poliglotte economicamente e politicamente come l'Austria.
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Pantano. Ricordo la Francia, dove quando venne respinto un trattato con l'Italia e un altro con la Grecia, non successe la minima crisi ministeriale
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dobbiamo fare per perfezionare gli ordinamenti che la sussidiano e l'assistono, e per poter allargare i nostri sbocchi e la nostra espansione fuori d'Italia
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buona fede di potersi avvantaggiare del dazio ridotto; e allora essi si fanno a chiedere all'Italia questi vini, che essi presumono dovessero contenere
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trovava buoni per l'Italia i trattati, ma si rassegnava poichè avrebbero potuto essere peggiori.
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Io credo però che i vini che in Italia abbiano la quantità di 2,8 gradi di estratto secco siano pochi in tutte le regioni.
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vengono da tutte le parti d'Italia, e dai paesi che producono i vini da taglio, come le Puglie, le Calabrie, e la Sicilia. Da questi paesi vengono
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trattato con l'Austria-Ungheria il dazio sui cavalli all'entrata in Italia è rimasto a lire 40 per capo, ed il dazio sui formaggi è rimasto a lire 12
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porta a conchiudere che le concessioni fatte dalla Germania all'Italia non hanno una grande importanza, e che resta quindi dimostrata la prima mia
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togliete o diminuite la difesa che in questi ultimi tempi è stata fatta in Italia alla coltura dei cereali avrete un inasprimento maggiore della crisi
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consigliato di non vincolare questa voce, poichè le lane pettinate in Italia non sono difese abbastanza per resistere alla concorrenza estera. Non hanno potuto
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Tutto quello però che ho detto mi basta per dimostrarvi che le concessioni fatte alla Germania, di fronte a quelle fatte dalla Germania air Italia
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All'importazione in Italia:
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e avrebbe dovuto essere corretto in favore dell'Italia.
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debba fare tutto il possibile per isviluppare il lavoro nazionale. Per poter aumentare la ricchezza in Italia, bisogna sviluppare il lavoro nazionale
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manifatturiere, e vi era un eccesso di produzione per la quale era necessario aprire degli sbocchi. Si fece la finzione di fare all'Italia delle grandi
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Difendendo del resto il lavoro nazionale faremmo ciò che si fa negli altri paesi. Ma in; Italia ci sono delle ragioni speciali che ci obbligano a
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Secondo, perchè in Italia l'istruzione pubblica, particolarmente l'elementare, compresa anche l'educazione popolare, è inferiore di quella che esiste
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Francia. Italia.
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Ma è opportuno far paragoni, tra l'Italia e l'Inghilterra?
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Aumento di popolazione 1871-81: abitanti 3,200,000; il doppio dell'Italia in pari tempo.
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Non è cosa ridicola volere paragonare l'Italia coll'Inghilterra e obbligare la prima a seguire l'esempio della seconda nel suo indirizzo economico
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Dunque abbiamo un movimento commerciale in Inghilterra di circa 25 miliardi, di fronte ad 1 miliardo in Italia, e una marina mercantile della potenza
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Accademia della crusca
